La grandine e le bombe d’acqua che hanno colpito il Paese nelle ultime ore, hanno devastato anche diverse coltivazioni.
Le previsioni meteo per la settimana corrente, dal 5 all’11 giugno, annunciano un’instabilità lungo tutta la penisola. A partire da oggi, il maltempo hanno colpito già diverse regioni, causando danni anche alle coltivazioni con allagamenti e grandinate. In sole 48 ore, sono stati diversi gli eventi estremi che si sono abbattuti da Nord a Sud.
Dall’analisi della Coldiretti su dati Eswd (European severe weather database) sono state rilevate ben 15 bombe d’acqua e violente grandinate nell’arco di 48 ore, che hanno colpito diverse città e campagne con allagamenti, frane e danni lungo tutto il Paese. E’ allerta arancione per rischio idraulico in Emilia-Romagna e gialla in 11 regioni.
Grandine, un danno per le coltivazioni
Soprattutto in questo periodo dell’anno, i danni del maltempo potrebbero arrecare conseguenze irreversibili per le coltivazioni. Colpendo i frutticini nei primi giorni di formazione, la grandine rischia di provocarne la caduta o il danneggiamento. Ciò ne impedisce la crescita o li rende non adatti alla commercializzazione.
A confermare i primi danni all’agricoltura è Alessandria, dove le coltivazioni cereali e orticole hanno subito pesanti danni. In Puglia una violenta grandinata ha colpito ortaggi e pomodori in pieno campo a Corigliano (Lecce), ma i fenomeni più preoccupanti si sono verificati lungo tutta l’Italia, compresa la Capitale.
La tropicalizzazione in Italia
La tendenza alla tropicalizzazione a cui siamo predisposti ci mette di fronte ad evidenti episodi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense. Alla luce di ciò, è necessario che il Paese adotti un riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività nelle campagne, per preservare le proprie coltivazioni.
Il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, afferma che “nell’immediato è necessario intervenire con aiuti concreti per aiutare le popolazioni colpite”. Per cui è fondamentale “accelerare sull’approvazione della legge sul consumo di suolo che giace da anni in Parlamento e che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del suo territorio”.
